Tintagel
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Tintagel
▪ Alberghi
a Tintagel
▪ Ostelli a
Tintagel
Nella Cornovaglia settentrionale, con le sue
scogliere selvagge a picco sul mare, troviamo Tintagel, villaggio famoso
perché, secondo la leggenda, il castello nelle sue vicinanze sarebbe stato la
dimora di re Artù e forse anche il suo luogo di nascita. Del King
Arthur's Castle, fatto costruire probabilmente dal figlio illegittimo di
Enrico I rimangono solo le rovine. Ne parla il cronista dell'epoca e grande
arteficie della propagazione delle leggende arturiane Goffredo di Monmouth
nella sua Historia Regum Britanniae (1136). Molto frequentata dai
turisti è la spiaggia vicina al castello. Famosa è anche la grotta tra le
scogliere, che si dice fosse abitata dal mago Merlino. Tintagel compare
come luogo dei miti arturiani anche nel poema di Lord Alfredo Tennyson Idilli
del re.
Questo
famoso castello, proprietà dei duchi di Cornovaglia, è protetto dall'English
Heritage. Un edificio che, invece esula dalla leggenda locale, ma comunque
di interesse architettonico, è l'Old Post Office, una vecchia casa
padronale del XIV secolo con un caratteristico tetto d'ardesia e stanza d'epoca
in quercia originale bellissime. Nel periodo vittoriano una parte dell'edificio
fu usata come ufficio postale da
cui
il come. Dal 1901 è un monumento nazionale protetto dalla National Trust.
Che crediate o no alla leggenda di re Artù, questo è un luogo di sicura
atmosfera e ispirazione. Scavi archeologici portati aventi dall'archeologo
Ralegh Radford negli Anni '30 del secolo scorso nell'area interno alle
rovine del castello hanno rivelato che l'altura dove sorge il maniero ospitò
probabilmente il luogo di un importante monastero celtico, di una fortezza
principesca o di un insediamento commerciale di VI-VI secolo (cioè subito dopo
il ritiro romano dalla Britannia) quindi nell'epoca dove sarebbe vissuto Artù.
La visita alle rovine del castello può essere effettuata
tutti i giorni dell'anno dalle 9 alle 17 e si svolgono fra bassi muretti, che un
tempo segnavano la divisione in stanze, arroccati sulle ripide coste affacciate
sull'oceano di una bellezza che toglie il fiato, su un mare quasi sempre mosso e
minaccioso, con una costante musica di canti di gabbiani e altri uccelli di
scogliera.